
AMPLIFICHIAMO IDEE, VALORIZZIAMO CONNESSIONI.
NEXTHORIZON – ESPLORANDO NUOVE FRONTIERE DELL’INNOVAZIONE
In collaborazione con 012factory Spa Società Benefit, incubatore certificato dal Mimit e B Corp
Innovazione e collaborazione:
il caso EssilorLuxottica
Innovazione e Collaborazione: Il Caso EssilorLuxottica
L’innovazione è oggi un elemento imprescindibile per il successo di aziende di ogni dimensione. Secondo l’OCSE, le imprese che investono in tecnologie emergenti e collaborano con startup registrano un aumento medio della produttività del 15% rispetto a quelle con modelli tradizionali. L’acquisizione di Pulse Audition da parte di EssilorLuxottica, avvenuta nel gennaio 2025, rappresenta un esempio concreto di come l’open innovation possa trasformare le dinamiche aziendali e settoriali.
Open Innovation: una strategia vincente
L’open innovation, concetto introdotto da Henry ChesbroughIl concetto di open innovation teorizzato da Henry Chesbrough invita le imprese a integrare idee e tecnologie esterne, creando sinergie tra startup, centri di ricerca e partner industriali. Questo approccio si basa su:
- Collaborazione intersettoriale, con startup che apportano agilità e creatività, mentre le grandi imprese offrono risorse e accesso ai mercati;
- Condivisione del rischio, riducendo i costi e aumentando l’efficienza complessiva;
- Accelerazione dello sviluppo, adottando tecnologie già testate.
Uno studio McKinsey (2023) rileva che l’open innovation può ridurre i cicli di sviluppo dei prodotti del 25-40%, un vantaggio essenziale in settori ad alta intensità tecnologica.
Pulse Audition e EssilorLuxottica: un caso concreto
Pulse Audition, startup francese specializzata in algoritmi di intelligenza artificiale per l’udito, è stata acquisita da EssilorLuxottica come parte di una strategia avviata nel 2023 con Nuance Hearing. La tecnologia sviluppata da Pulse Audition risponde a una sfida globale, migliorando l’esperienza uditiva per oltre 1,25 miliardi di persone con disturbi lievi o moderati.
Questa acquisizione rafforza la divisione hardware e software di EssilorLuxottica, accelerando lo sviluppo di prodotti come gli occhiali acustici Nuance Audio, destinati al mercato statunitense. La teoria della absorptive capacity di Cohen e Levinthal sottolinea come la capacità di integrare conoscenze esterne e competenze interne sia cruciale per il successo innovativo, un principio ben applicato in questo caso.
Opportunità per le PMI italiane
L’acquisizione di Pulse Audition riflette una tendenza globale verso l’innovazione collaborativa, evidenziando il potenziale economico del mercato delle soluzioni acustiche, che crescerà da 20,6 miliardi di dollari nel 2022 a 32 miliardi entro il 2030 (Allied Market Research).
In Italia, il numero di PMI innovative è cresciuto del 55% tra il 2020 e il 2024, supportato da iniziative come il Fondo Nazionale Innovazione, che ha stanziato oltre 2 miliardi di euro per sostenere startup e PMI tecnologiche. Settori come il wearable computing e la sostenibilità offrono nuove possibilità di crescita attraverso modelli di business aperti e collaborativi.
Il futuro passa dall’open innovation
Il caso EssilorLuxottica dimostra come l’open innovation sia un motore di crescita per l’intero ecosistema economico. Le collaborazioni tra grandi aziende e startup non solo generano innovazioni dirompenti, ma favoriscono la nascita di idee e talenti.
Per le PMI italiane, abbracciare l’open innovation non è più un’opzione, ma una necessità per affrontare le sfide globali e mantenere la competitività sul mercato internazionale. Investire in formazione, infrastrutture e partnership strategiche sarà fondamentale per cogliere le opportunità di un futuro sempre più orientato alla collaborazione e alla sostenibilità.
REGOLA21 – LE NORMATIVE E I BANDI CHE CONTANO
Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale: un’opportunità per le imprese italiane
Dal 5 febbraio 2025, le imprese italiane avranno accesso a una nuova e importante opportunità per accelerare il percorso verso la sostenibilità e l’innovazione industriale. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha annunciato l’apertura dello sportello per il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale, un’iniziativa strategica volta a supportare le aziende nell’adozione di tecnologie e processi a basso impatto ambientale.
Cos’è il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale?
Con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro, il Fondo mira a sostenere le imprese italiane nella decarbonizzazione e nella riduzione dell’impatto ambientale delle loro attività. Il focus è principalmente sui settori industriali ad alta intensità energetica, incentivando progetti che promuovano:
- Efficienza energetica: riduzione dei consumi e ottimizzazione dei processi produttivi.
- Transizione verso energie rinnovabili: adozione di tecnologie innovative per integrare soluzioni sostenibili.
- Riduzione delle emissioni: implementazione di processi che rispettino gli obiettivi di neutralità climatica.
Chi può accedere al Fondo?
Il Fondo è rivolto alle imprese italiane, con priorità per quelle operanti in settori caratterizzati da alti consumi energetici e da un impatto ambientale significativo. Possono presentare domanda aziende interessate a:
- Adottare tecnologie per ridurre l’impronta ecologica.
- Sviluppare nuovi prodotti o processi sostenibili.
- Rafforzare la propria competitività attraverso modelli di business innovativi.
Come accedere ai finanziamenti
Le imprese potranno presentare domanda a partire dal 5 febbraio 2025, tramite il portale ufficiale del MIMIT. Il processo di candidatura prevede la presentazione di un progetto dettagliato, che sarà valutato sulla base di criteri quali:
- Innovatività della proposta.
- Impatto ambientale e riduzione delle emissioni.
- Sostenibilità economica del progetto.
Un passo verso il futuro
Questa iniziativa rappresenta un tassello fondamentale nel percorso di transizione ecologica dell’Italia, sostenendo le imprese nel diventare protagoniste di un’economia più sostenibile e resiliente. Il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale non è solo un’opportunità di crescita, ma un investimento nel futuro del sistema industriale italiano.
Non perdere l’occasione: Accedi al portale per ulteriori dettagli e modalità di partecipazione.
AGENDA21 – GLI APPUNTAMENTI DEL MESE DA NON PERDERE
Klimahouse
29 gennaio- 1 febbraio – Bolzano
Klimahouse è una fiera internazionale dedicata all’efficienza energetica e all’edilizia sostenibile, che si tiene annualmente a Bolzano. L’evento riunisce aziende, professionisti e appassionati del settore per presentare innovazioni, tecnologie e soluzioni che promuovono la sostenibilità nel costruire e abitare. Oltre all’area espositiva, offre un ricco programma di convegni, workshop e visite guidate.
Big5 Constructor Saudi
15 febbraio –18 febbraio / 24 febbraio-27 febbraio – Riyadh
Big 5 Construct Saudi 2025 è la più grande fiera dell’edilizia in Arabia Saudita, che si terrà in due sessioni dal 15 al 18 febbraio e dal 24 al 27 febbraio 2025 presso il Riyadh Front Exhibition & Conference Center. L’evento riunirà oltre 2.000 espositori provenienti da più di 60 paesi, presentando le ultime innovazioni e soluzioni specializzate in tutti i settori chiave dell’ambiente costruito. Con oltre 75.000 partecipanti previsti, Big 5 Construct Saudi 2025 offrirà un’opportunità unica per connettersi con leader del settore, scoprire tecnologie all’avanguardia e partecipare a oltre 100 sessioni informative
Veniteci a trovare -> Hall 6 Stand B61
https://www.big5constructsaudi.com/
XORIHIGHLIGHTS – TRAGUARDI E PROGRESSI DEL MESE
Certificazione BIM per LESS, MCM e Cloud4BIM:
un traguardo strategico
LESS, MCM e Cloud4BIM, società appartenenti a XORI Group, hanno ottenuto la certificazione per i loro Sistemi di gestione BIM. Questo riconoscimento rappresenta un passaggio cruciale nell’adozione e nella promozione di standard internazionali per la progettazione e gestione digitale in edilizia, infrastrutture e impianti.
Cos’è la certificazione BIM e perché è rilevante?
La certificazione BIM (Building Information Modeling) attesta che un’organizzazione utilizza processi, strumenti e metodologie in linea con i principali standard internazionali, come quelli definiti dalle normative ISO 9001, ISO 19650-1 e ISO 11337. È un elemento distintivo che garantisce l’affidabilità e la qualità dei processi di gestione dei dati e della progettazione digitale.
Questa certificazione è particolarmente importante per:
- Standardizzazione dei processi: promuove un approccio strutturato e documentato per l’intera filiera progettuale e costruttiva.
- Collaborazione efficace: facilita l’interoperabilità tra i vari attori coinvolti, migliorando la comunicazione e riducendo errori o inefficienze.
- Competitività internazionale: permette di accedere a mercati e progetti che richiedono il rispetto di standard BIM obbligatori.
- Sostenibilità ambientale: consente una gestione ottimale delle risorse, riducendo sprechi e impatti negativi sull’ambiente.
Il BIM nel contesto di XORI Group
La certificazione BIM ottenuta da LESS, MCM e Cloud4BIM conferma l’adozione di un modello di lavoro che integra la digitalizzazione come elemento strategico per migliorare la progettazione, la costruzione e la gestione degli edifici.
Le tre società applicano la metodologia BIM in molteplici ambiti:
- Progettazione integrata: gestione digitale e coordinata di tutte le discipline tecniche.
- Ottimizzazione dei processi: dal concept iniziale alla gestione operativa dell’opera.
- Sostenibilità certificata: progetti in cui le soluzioni tecnologiche riducono l’impatto ambientale.
Un passo verso il futuro del settore
Con l’adozione della metodologia BIM certificata, LESS, MCM e Cloud4BIM si posizionano tra i principali attori del settore in grado di rispondere alle crescenti richieste di innovazione e qualità, sia in Italia che all’estero. Questo approccio non solo migliora l’efficienza dei processi, ma contribuisce a creare edifici e infrastrutture più sostenibili e performanti.
MARKETLENS – UNO SGUARDO SUI TREND CHE CONTANO
Space Economy:
Sfide Tecnologiche e Opportunità per le Aziende
La Space Economy sta ridefinendo il panorama tecnologico ed economico globale, catalizzando investimenti e promuovendo l’evoluzione di competenze tecniche avanzate. Secondo le stime più recenti, questo settore potrebbe superare i 1.000 miliardi di dollari di valore globale entro il 2030, con un CAGR dell’11%, inaugurando una nuova era di sviluppo per le industrie.
Un Trend esponenziale
Negli ultimi anni, questo settore ha registrato una crescita esponenziale, passando da un mercato dominato dalle istituzioni pubbliche a uno trainato dall’ingresso di attori privati e da innovazioni tecnologiche. Tra i principali driver di sviluppo figurano:
- Il crescente numero di satelliti (previsti circa 27.000 in orbita entro il 2030),
- La diffusione del turismo spaziale, con una crescita annua del 44%,
- Nuove aree di business come la rimozione di detriti spaziali, la generazione di energia nello spazio e la cybersecurity.
A livello globale, gli investimenti nel settore hanno superato i 12 miliardi di euro, con un significativo coinvolgimento di venture capital e mercati azionari. L’Italia si distingue come settimo paese per investimenti spaziali rispetto al PIL, contribuendo a progetti internazionali e registrando un mercato aerospaziale da 2,5 miliardi di euro. Le prospettive future evidenziano opportunità legate a satelliti commerciali, vettori spaziali e operazioni di lancio, con il mercato che potrebbe triplicare entro il 2035. La Space Economy si configura quindi come un settore strategico per innovazione, crescita economica e sviluppo sostenibile.
Competenze e Soluzioni all’Avanguardia
La Space Economy richiede una gamma diversificata di competenze tecniche in continua evoluzione. Tra le principali aree di expertise più richieste spiccano:
- Ingegneria aerospaziale, fondamentale per la progettazione di veicoli spaziali e satelliti.
- Ingegneria dei sistemi, per l’integrazione di hardware e software complessi.
- Data Science/AI, che consente missioni autonome sempre più sofisticate.
- Ingegneria dei materiali, cruciale per sviluppare soluzioni capaci di resistere alle condizioni estreme dello spazio.
Queste competenze rappresentano il cuore pulsante dell’industria spaziale e sono costantemente arricchite da nuovi sviluppi tecnologici. La crescente complessità delle missioni, dai satelliti per l’osservazione terrestre alle esplorazioni interplanetarie, rende indispensabile un approccio multidisciplinare. Gli ingegneri devono collaborare con esperti di scienze planetarie, robotica, cybersecurity e gestione dei dati, creando soluzioni innovative per sfide sempre più ambiziose.
Inoltre, con l’aumento delle costellazioni satellitari e l’espansione dei programmi di esplorazione lunare e marziana, si aprono nuovi scenari che richiedono competenze avanzate in aree emergenti come:
- La gestione del traffico spaziale,
- L’estrazione di risorse extraterrestri,
- La creazione di habitat sostenibili.
Un esempio rilevante è il contributo italiano al programma Artemis, che punta a riportare l’uomo sulla Luna e a creare la prima base lunare permanente. Questa struttura sarà progettata per ospitare astronauti e civili, utilizzando tecnologie all’avanguardia come la stampa 3D per costruire infrastrutture direttamente sul suolo lunare con materiali locali.
L’approccio basato sull’utilizzo delle risorse in situ (ISRU, In-Situ Resource Utilization) riduce la dipendenza dai rifornimenti terrestri, rendendo le missioni più sostenibili. Inoltre, queste soluzioni offrono applicazioni promettenti sulla Terra, ad esempio nei settori dell’edilizia e delle energie rinnovabili.
L’Italia: Un Attore di Rilievo nella Space Economy
Tra i protagonisti internazionali in questa corsa allo spazio, l’Italia si distingue per il suo ruolo strategico e il contributo significativo. Come membro fondatore dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e terzo contributore europeo dopo Francia e Germania, il nostro Paese può vantare un ecosistema industriale composto da oltre 400 aziende. Di queste, il 66% è rappresentato da PMI e il 27% da startup innovative, per un giro d’affari complessivo di circa 3 miliardi di euro all’anno.
La corsa allo spazio è diventata una priorità strategica per molti paesi, alimentata da crescenti investimenti pubblici e privati. Questo scenario stimola lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e favorisce collaborazioni tra industrie, governi e istituzioni accademiche. L’Italia, grazie alla sua leadership e alla capacità di innovare, ha tutte le carte in regola per consolidarsi come hub europeo per lo sviluppo tecnologico spaziale.
Guardando al futuro, le imprese italiane—dalle startup alle grandi realtà industriali—dovranno sfruttare le opportunità offerte da questo trend per crescere e innovare. La chiave sarà investire in partnership strategiche e tecnologie di frontiera, contribuendo a mantenere l’Italia competitiva in uno scenario globale sempre più dinamico.
La Space Economy non rappresenta solo una sfida tecnologica, ma anche un’occasione straordinaria per ridefinire i modelli di sviluppo economico e sostenibile, sia sulla Terra che oltre i suoi confini.
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